Se vi state chiedendo che cosa fanno di male dei semplici giochi per bambine, in questo articolo troverete più di una risposta.

Bambole, trousse, cucine, ferri da stiro e smalti luccicanti sono i soliti regali che ricevono le bambine in ogni ricorrenza. Che sia Natale, Pasqua, l’onomastico o il compleanno, la festa per loro è sempre in rosa.
Basta aprire una pagina di immagini Google nella ricerca giochi per bambine, per capire quanto tutto questo non sia solo un pensiero, ma un dato di fatto.

I giocattoli sono dei semplici oggetti amati e desiderati dai bambini, il problema non risiede direttamente in essi, ma attorno ad essi! Come ogni ambito della società, anche il fantastico ed ingenuo mondo infantile è colmo di stereotipi di genere. Non si può parlare di giochi maschili e femminili indipendentemente dalla volontà e dal gusto della persona. Se una bambina preferisce una macchinina telecomandata ad una bellissima Barbie, il significato della sua scelta non deve andare oltre: semplicemente preferisce la macchinina per potersi divertire!

Purtroppo, però, non tutti la pensano in questo modo ed un gusto diverso dai tipici standard viene giudicato e condannato. “Se per il suo compleanno preferisce la macchina significa che è un maschiaccio!” Quante volte viene ripetuto questo termine in situazioni simili, eppure continua a non avere senso! 

Genderizzazione: i colori imposti dalla società per i giochi per bambine

Genderizzare significa caratterizzare qualcosa affinché sia immediatamente chiaro il sesso di appartenenza. Non è certo un fenomeno da sottovalutare, perché oltre ad essere uno dei temi centrali nella nostra cultura, si manifesta quotidianamente nelle vite di tutti, avendo spesso conseguenze negative su di esse.

Per utilizzare parole più semplici, genderizzare significa: blu per lui, rosa per lei. Ma chi lo stabilisce? Se lei preferisce un altro colore, perché bisogna porsi un problema e addirittura creare dibattiti attorno ad un gusto personale? È una semplice preferenza individuale che non deve essere modificata o annullata dalla società.

Se vi recate in un negozio di giocattoli, la maggior parte di essi si basa su stereotipi di genere. Cambia il packaging dei prodotti: per i giochi per bambine esso è di colore rosa, mentre per i maschietti la scelta è più vasta. Cambiano i disegni e le scritte: per le femminucce ci sono unicorni e frasi sdolcinate, mentre per i maschietti, ancora una volta, la scelta è maggiore. In questo modo, cambiano completamente gli stessi prodotti: chi comprerebbe una cassetta di attrezzi con il packaging blu per una bambina che vorrebbe diventare un meccanico? Tra l’altro la stessa cassetta giocattolo che viene pubblicizzata in tv da un bambino! La risposta la conosciamo già, perciò cominciamo a soffermarci su tante altre domande che bisogna porre al mondo senza nascondersi dietro quell’ingenuità che dei semplici giochi per bambine sembrano avere. 

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