La bellezza ieri e oggi

Il fascino femminile: tra difetti e particolarità. La bellezza delle donne è sempre stato un tema controverso attorno al quale sono nati molti dibattiti. Il concetto di bellezza nel tempo è cambiato ed oggi sembra che i canoni estetici siano meno vincolanti e addirittura sorpassati. L’estetica femminile è considerabile un fenomeno personale, ma soprattutto socio-culturale. Vediamo in che modo essa è cambiata nel corso del tempo e quanto il contesto storico ha influenzato la sua evoluzione. 

Anni ’50: le prime icone di bellezza

Eyeliner sottile e rossetto sulle labbra: il fascino delle donne negli anni ’50. E’ sufficiente fare un solo nome per comprendere gli standard dell’epoca: Marylin Monroe, icona intramontabile di bellezza nel tempo, nonché, star di Hollywood. “Ho sognato di diventare tanto bella da far voltare le persone che mi vedevano passare” dichiarò lei stessa in un’intervista per un magazine dell’epoca ed oggi possiamo dire che ce l’ha fatta davvero! Una bellezza morbida e semplice, una taglia 48 che ha fatto impazzire il mondo. Non era grassa, non era magra, era semplicemente perfetta agli occhi di tutti e tutt’ora, nonostante i cambiamenti dei canoni estetici, rimane un’icona mondiale! 

Anni ’60: rivoluzioni e cambiamenti

I famosi anni ’60 non potevano non stravolgere i canoni di bellezza proponendone dei nuovi. La bellezza non deve più essere morbida e la taglia giusta non deve oltrepassare la 42. Diventa esile e con essa anche le donne. Twiggy Lawson, supermodella britannica di questi anni, diventa il simbolo di questa rivoluzione tutta al femminile: bionda naturale, 1,68 cm di altezza, taglia 40. La ragazzina londinese aveva le forme perfette per quel canone che diventerà primordiale anche ai giorni nostri: seno 81 cm, vita 56 cm e fianchi 81, numeri difficili da raggiungere anche per le modelle odierne. Negli anni ’60 il fascino femminile mostra, dunque, un’estetica diversa dagli anni precedenti. In modo particolare le ragazzine iniziano ad adeguarsi al canone imposto per raggiungere il fascino richiesto. Comincia allora una corsa verso quel sogno di magrezza che spesso si è trasformato in problemi fisici e psicologici. Le cosiddette “donne grissino”, sotto quel corpo ed il sorriso mozzafiato, spesso nascondevano paure ed insicurezze che i canoni di bellezza nel tempo non sono riusciti ancora a comprendere. 

Anni ’70: tra bellezza e salute

Negli anni ’70, in seguito alle conquiste ottenute negli ambienti sportivi, si diffonde la cultura dello sport. I canoni estetici prevedono un corpo sano e in forma e le donne cominciano a mostrarsi nelle loro attività motorie, soprattutto aerobiche, esprimendo tutto il loro fascino. Donne dal corpo tonico e sportivo compaiono in prima pagina, indossando completi e body colorati che risaltano le loro forme. Solari ed energiche, esse sono belle e felici! 

Dagli anni ’80 fino ai giorni nostri: tra paure e perfezione

Dagli anni ’80 in poi la bellezza diventa una vera e propria ossessione. Il canone estetico richiede, spesso impone, una bellezza tutt’altro che naturale; un corpo perfetto, un’immagine impeccabile che spesso non si riusciva a raggiungere. Il corpo femminile diventa oggetto di ogni dibattito: non è più personale, ma esso diventa un argomento sociale, giudicabile da tutti. Si aggiunge, dunque, un’altra sfida da combattere: la libertà di scegliere cosa fare del proprio corpo. Un diritto che non dovrebbe neanche essere ottenuto. Nel tempo il fascino femminile diventata una sfida di emancipazione: esso non è un canone oggettivo, ma qualcosa di personale, non giudicabile. Oggi sono tante le iniziative e le associazioni che combattono insieme questa guerra: un esempio è AIDOS, associazione italiana nata nel 1981, che porta avanti alcune iniziative dedicate alle donne, tra cui “Il corpo è mio”, un evento che prevede dirette Facebook nel mese di Aprile. Una guerra che si combatte in particolar modo sui social, una battaglia comune che vede tante personalità pronte a scendere in campo: influencer, modelle, attrici, mettono in mostra quotidianamente i loro difetti che i filtri spesso nascondono, provando a seppellire le paure delle donne e a rendere belli i difetti. “Normalizziamo il corpo delle donne” scrive Chiara Ferragni su Instagram, dando inizio ad una battaglia femminile e sociale che vuole annullare i canoni estetici, mettendo in risalto tutto il fascino femminile che non ha numeri e neanche limiti, perché la bellezza nel tempo non deve cambiare in seguito alla società, ma rimanere sempre personale. 

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