Nati come figli dei movimenti femministi e successivamente difesi con tenacia contro le pressioni del mondo cattolico e di una cerchia medica prevalentemente maschile, i consultori familiari sono stati per quasi 50 anni un baluardo della salute e del benessere delle donne e degli adolescenti in Italia. Tuttavia, negli ultimi anni, queste istituzioni vitali hanno subito una serie di sfide e minacce che mettono a rischio il loro ruolo nel sistema sanitario nazionale.

Le vittime dei tagli al welfare e della politica regionale

Le attiviste che si battono per la difesa dei consultori familiari denunciano che questi presidi sono diventati le vittime sacrificali dei tagli al welfare, con investimenti sempre più esigui e marginalizzazione nelle riorganizzazioni della sanità territoriale. Inoltre, le direttive nazionali spesso non vengono rispettate, soprattutto nelle regioni governate da giunte di centrodestra, creando ulteriori disparità nel servizio offerto.

Chiusure e depotenziamenti: L’allarme delle attiviste

Il numero dei consultori familiari è in costante diminuzione: se nel 2019 se ne contavano circa 1800, oggi sono meno del 40% dello standard minimo previsto per legge. Le chiusure sono sempre più frequenti, come dimostrano i casi del consultorio di Largo De Benedetti a Milano e del “Mi cuerpo es mio” a Catania, sgomberato pochi giorni dopo le manifestazioni del 25 novembre. Altri consultori subiscono una lenta erosione, perdendo servizi, personale e funzionalità.

Il caso del consultorio di Roma e altre realtà

A Roma, il consultorio di largo delle Sette Chiese ha ridotto i propri servizi, costringendo le donne a cercare assistenza altrove. Questo è solo uno dei tanti esempi di come la riduzione dei consultori stia compromettendo l’accesso alla salute femminile in tutta Italia. Anche in altre città, come Trieste e Senigallia, si registrano situazioni simili, con consultori destinati a scomparire o ad operare con personale insufficiente.

La mobilitazione per la difesa dei consultori

L’annuncio delle chiusure e dei depotenziamenti ha scatenato la reazione delle attiviste dei movimenti femministi, che si stanno mobilitando per difendere questi importanti presidi di salute femminile. Manifestazioni, occupazioni simboliche e assemblee pubbliche sono solo alcune delle azioni messe in atto per contrastare lo smantellamento dei consultori familiari.

La battaglia continua

La crisi dei consultori familiari rappresenta una grave minaccia per la salute e il benessere delle donne e degli adolescenti in Italia. La mobilitazione delle attiviste femministe è un segnale di speranza, ma la lotta per difendere questi presidi di salute femminile è ancora lunga e impegnativa. È fondamentale che tutte le voci che si oppongono a questa chiusura si uniscano in una resistenza comune contro lo smantellamento della sanità pubblica e la privatizzazione dei servizi sanitari.

Fonte:
Foto di Edmond Dantès: https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-altoparlante-dispositivo-parlando-7103040/