Le donne non leggono o scrivono solo d’amore

Da “Lady Susan” di Jane Austen a “Amanti e regine: Il potere delle donne” di Benedetta Craveri, la scelta del rosa per le copertine rimane identificativo del genere femminile; ma che cosa c’è oltre? Spesso i libri femminili vengono identificati unicamente nel genere rosa: storie d’amore, intrecci, lieto fine, sono questi gli elementi che si pensa pacciano alle donne. Ma oggi è davvero così? Le donne scrivono solo d’amore e piangono sulle pagine di un libro? Scopriamolo insieme! 

La scrittura femminile: un diritto conquistato nel tempo

Le scrittrici sono in forte aumento, soprattutto negli ultimi tempi; probabilmente perché hanno un passato da rivendicare. Da sempre le donne sono state escluse dalla letteratura: il loro punto di vista non era importante, tanto meno avrebbe interessato il mondo. Solo alla fine dell’Ottocento verrà data loro la possibilità di accedere ai licei e alle università, che diventano luoghi di incontro e confronto, dove esprimere tutto ciò che per molto tempo era rimasto nell’ombra.

Nel corso del Novecento ci saranno lunghe battaglie che cominciano ad essere combattute sulle pagine bianche di un libro. Sono tanti i nomi di donne che lottano con l’inchiostro: Sibilla Aleramo, Gianna Manzini, Livia De Stefano e tante altre giovani scrittrici che cominciano a mettere per iscritto i loro pensieri, i quali diventano denunce verso un mondo in cui non c’era mai spazio per loro.

Nel 1926 una prima grande vittoria: Grazia Deledda vince il Premio Nobel per la letteratura, “per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale […] e che con profondità e calore tratta problemi di generale interesse umano”. Piccina e coraggiosa, come lei stessa si è definita in un suo scritto, Deledda non temeva il suo passato ed era pronta a combattere il presente.

Copertine rose e contenuti intensi

Oggi la voce delle donne comincia ad essere più forte di qualsiasi arma: non scrivono d’amore e non raccontano favole, come gli stereotipi ci trasmettono ancora. Le scrittrici hanno tanto da dire e lo dimostrano nelle loro pagine. Stando alle ultime statistiche, oggi in Italia la percentuale di scrittrici è aumentata più del 10% rispetto agli ultimi anni e tra i bestsellers mondiali ci sono libri femminili.

Opere che diventano vere e proprie inchieste dalle copertine rosa, che di certo non sminuiscono la loro forza. Il saggio di Virginia Wollf “Una stana tutta per sè” ha una bellissima copertina rosa, eppure mette in discussione ogni stereotipo esistente. L’autrice rivendica il diritto delle donne di essere ammesse ad una cultura esclusivamente maschile. La Woolf non parla d’amore, ma di giustizia, affrontando temi inviolabili per l’epoca.

Dall’apparenza dolce e il contenuto intesto è anche il libro “Il vino della solitudine” di Irène Némirovsky, un romanzo autobiografico in cui Irène non ha paura di raccontare l’infelicità e le difficoltà che una donna può incontrare nel corso della sua vita. Un romanzo che racconta di una bambina che ha vissuto senza l’amore di una madre, ma che oggi è diventata una donna e vive con il rispetto e l’amore del mondo. 

Libri femminili tra i successi mondiali

Basta citare un solo nome per capire quanto oggi siano importanti alcuni libri femminili che trattano temi diversi da quelli che la società si aspetta: J. K. Rowling, scrittrice, sceneggiatrice e produttrice cinematografica britannica, è l’autrice dei romanzi di Harry Potter. Grazie ad una sola saga, che non parla solo di amore, oggi è diventata una delle autrici più ricche di tutta la letteratura mondiale. Il suo nome è riconoscibile in tutto il mondo e la sua personalità è sicuramente un esempio. La Rowling è partita da zero; ha iniziato a scrivere la saga di Harry Potter in un momento di assoluta difficoltà.

Nonostante fosse una ragazza madre, povera e disoccupata, costretta a scrivere nei pub di strada, perchè non riusciva a pagare le tasse della corrente elettrica, ha continuato a mettere per iscritto le sue idee, senza permettere al mondo di svalutarle. Le case editrici hanno rifiutato per anni di pubblicare i suoi romanzi, ma lei non ha mai rinunciato alla scrittura, che spesso era l’unico modo per evadere da quella società che non riusciva ancora a cogliere il suo talento.

Non perdendo mai le speranze, per anni si è rifugiata nella fantasia ed è proprio con essa che è riuscita a realizzare il suo sogno. La saga di Harry Potter ancora oggi è il caso editoriale più famoso al mondo, diventando uno tra tanti libri femminili di successo che non parlano di rose e fiori. 

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